L’infanzia e l’adolescenza sono momenti evolutivi complessi caratterizzati da uno straordinario sviluppo fisico e psicologico. In questo periodo di crescita corporea, mentale e affettiva, possono manifestarsi delle difficoltà comportamentali, emotive o relazionali. I disturbi dell’età evolutiva hanno la caratteristica di esordire nelle prime fasi dello sviluppo della persona e generalmente implicano una compromissione del funzionamento personale, sociale e scolastico. Per evitare che i sintomi si strutturino, persistano nel tempo e possano ostacolare lo sviluppo è importante chiedere una consulenza psicologica per evitare che la situazione si cronicizzi e diventi più complessa da affrontare.
L’Arte di Crescere, attraverso il lavoro di equipe, si propone di andare oltre la diagnosi, promuovendo un lavoro di cura che si occupa sia della dimensione corporea che psichica della persona. Gli interventi psicologici in età evolutiva comprendono pertanto:
I bambini e i ragazzi con Disturbi dell’apprendimento (DSA) non hanno disabilità cognitive né psicologiche, manifestano invece difficoltà a imparare a leggere (dislessia), scrivere (disgrafia – disortografia), calcolare (discalculia). Oltre a esse, si presentano frequentemente fatiche comportamentali e relazionali che possono essere associate e sofferenze emotive. In particolare i soggetti con DSA possono avere un concetto di sé negativo, provando ansia o bassa autostima.
Le eccessive preoccupazioni dei bambini possono manifestarsi con sintomi fisici (come nausea, mal di pancia, cefalea…) o con comportamenti di evitamento. L’ansia è un sintomo, un campanello d’allarme che ha l’obiettivo di affermare un malessere che il bambino fatica a verbalizzare da solo.
I DCA, ossia Disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia e obesità) sono patologie caratterizzate da un’alterazione del rapporto con il cibo e con il corpo. Questi disturbi hanno raggiunto negli ultimi anni dimensioni preoccupanti, soprattutto nei ragazzi tra i 13 ed i 26 anni.
“L’Arte di crescere” si avvale di un approccio multidisciplinare che prevede la collaborazione integrata di diverse figure terapeutiche (medico, psicologo e nutrizionista) con l’obiettivo di realizzare un programma personalizzato adattato alle specifiche esigenze del paziente.
Sempre più spesso, i preadolescenti e gli adolescenti tendono a isolarsi, autoescludendosi nel tentativo di proteggersi dal mondo esterno, del quale temono il giudizio. Si tratta di una modalità difensiva psicologica, messa in atto volontariamente e in modo consapevole per far fronte alle eccessive aspettative sociali tipiche della società odierna. La sindrome da ritiro è un disagio che se non curato può portare a una situazione patologica; è quindi fondamentale un aiuto psicologico, che spesso necessita di un supporto mirato.
Il Disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è una patologia che può svilupparsi in persone che hanno subìto o hanno assistito a un evento traumatico (catastrofico o violento) oppure che sono venute a conoscenza di un’esperienza traumatica accaduta a una persona cara. I bambini ad esempio, possono sviluppare un disturbo da stress se sono testimoni di un evento traumatico che sta accadendo ad altri.
Il disturbo ossessivo-compulsivo o DOC può comprendere sia ossessioni (pensieri non voluti che il bambino non riesce a controllare), sia compulsioni (comportamenti ripetitivi o rituali) che hanno la funzione di ridurre o annullare l’ansia o l’angoscia legata all’ossessione. L’incidenza massima si registra tra i 15 e i 25 anni; in età evolutiva, l’esordio si ha tra i 9 e gli 11 anni. Le manifestazioni del DOC nei ragazzi sono molto simili a quelle degli adulti, ma mostrano un maggiore grado di consapevolezza, la quale spinge a contrastare ossessioni e compulsioni, con effetti che generalmente aggravano i sintomi e la sofferenza.
